VOLUMI, LUCI, PUNTI DI VISTA, MESSA IN SCENA… VOI STESSI SIETE NELL’OPERA

Per questa sua prima personale in Francia, Thea Djordjadze propone di assemblare più di sessanta opere prodotte dal 1993, grazie alle quali offre un’esperienza intuitiva nel museo stesso.

Il lavoro dell’artista Thea Djordjadze si dispiega per più di vent’anni: sculture e installazioni dialogano in un rapporto sensibile allo spazio e all’architettura del luogo che li riceve. Gesso, polistirene, tessuti, legno, vetro, oggetti rinvenuti, modificati, aumentati, si accostano a dispositivi di presentazione – grate, scaffali, vetrine – che hanno dismesso la propria funzionalità. Altre sculture, interamente concepite in acciaio ed alluminio nel laboratorio dell’artista, rimandano al frammento di un edificio modernista o materializzano una lettera dell’alfabeto georgiano. Armoniosamente disposte qua e là, le opere formano una lunga poesia in cui i materiali dialogano per strati, esplorano il passato e si presentano sotto una nuova luce nello spazio espositivo.

Per l’artista georgiana che vive e lavora a Berlino dal 2009, ogni esposizione consiste nell’incontro tra opere inedite e una nuova configurazione, lettura o allestimento di opere più antiche, concepite per altri luoghi. Le sue installazioni dispiegano nei nuovi contesti oggetti, edifici, mobili, tecniche e artigianati che si portano addosso tracce di storia, territori, lingue e tradizioni di tutta l’Europa.

All’inizio del nuovo millennio, Thea Djordjadze decide che la pittura, che orienta lo sguardo dello spettatore su un unico punto, non basta per abbracciare il mondo. Il principio dell’installazione le consente pertanto di proporre un’esperienza più libera, basata sulla percezione immediata delle risonanze tra gli oggetti messi in scena, i volumi degli ambienti, la luce, i punti di vista da una sala all’altra, i dialoghi tra i materiali e l’architettura dello spazio. In fin dei conti, lo spettatore è dentro l’opera.

A Saint-Étienne, lo spazio del MAMC+ che le è stato affidato, con cinque sale, 650 metri quadri, il soffitto a 8 metri, l’aspetto di "white cube" apparentemente neutro e senza affettività, le è sembrato fragile. La sessantina di opere prodotte tra il 1993 e il 2021 rispondono all’“urgenza” che guida la sua scelta: mostrare un tappeto arrotolato, un immenso paravento metallico o delle pareti specchianti in alluminio lucidato. Thea Djordjadze definisce l’esposizione direttamente in loco, con una forma d’impermanenza: attraverso il gesto delicato dell’installazione, l’artista riattiva la fisicità dei materiali, risveglia una memoria negli oggetti e genera una nuova energia specifica al museo di Saint-Étienne.


Un catalogo, che include un’intervista con Thea Djordjadze e uno scritto del critico Thomas Boutoux, verrà pubblicato nel 2022.

L'ARTISTA

Thea Djordjadze è nata nel 1971 a Tbilissi. Consegue un MFA presso l’Academy of Fine Arts della capitale georgiana nel 1995, ossia due anni dopo la fine della guerra civile. Parallelamente allo studio presso la Gerrit Rietveld Akademie ad Amsterdam, nel 1998 entra nella classe di Rosemarie Trockel alla Staatliche Kunstakademie de Düsseldorf, e si laurea nel 2001. Tra il 1999 e il 2003, Thea Djordjadze realizza delle performance in seno al collettivo hobbypopMUSEUM. La problematica della drammaturgia e della messa in scena domina le sue installazioni. Va segnalata la sua partecipazione alla Biennale di Berlino del 2008, alla Documenta di Kassel nel2012, alle Biennali di Venezia del 2013 e del 2015. Le sue ultime personali si sono tenute al Martin Gropius Bau a Berlino nel 2021, al Kunst Museum Wintherthur nel 2019 e al Portikus di Francoforte nel 2018. Opere sue figurano in diverse collezioni pubbliche e private, internazionali (Berlinische Galerie e Boros Collection di Berlino, Migros Museum di Zurich…) e francesi (Frac Bourgogne e Pays de la Loire). La rappresentano le gallerie Sprüth Magers (Berlin, Londres, Los Angeles), Kaufmann Repetto (Milan, New York), Meyer Kainer (Vienna), Take Ninagawa (Tokyo).

CURATELA

Aurélie Voltz
Direttrice del MAMC+

CATALOGO

Thea Djordjadze, Se souvenir et témoigner [Ricordare e testimoniare]
Il catalogo rivela, nella prima parte, materiali, archivi e scritti dell'artista, mentre la seconda parte accosta le vedute espositive del Gropius Bau di Berlino e del Musée d'art moderne et contemporain de Saint-Étienne per cogliere il significato dell'installazione e della composizione dell'artista in due spazi opposti. Un'intervista a Thea Djordjadze da parte della direttrice del MAMC+ Aurélie Voltz e un saggio dello storico dell'arte Thomas Boutoux esaminano la sua pratica, le sue influenze e le sue opere. Edizione bilingue in francese e inglese. Prezzo: 28 euro.

650 m2

Circa 60 Opere

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