QUANDO L’IDEA PREVALE SULLA FORMA MATERIALE

Nell’anniversario degli eventi del Maggio francese, la mostra rivisita un affascinante periodo di contestazione che ha radicalmente trasformato il modo di fare arte.

Un omaggio all’arte concettuale, una delle principali correnti del decennio 1960-’70, con un percorso ricavato all’interno delle collezioni del MAMC+. Gli artisti concettuali, eredi di Marcel Duchamp, privilegiano l’idea più che la forma materiale. Contestano le tradizionali regole di produzione e di diffusione dell’opera d’arte e sviluppano procedimenti inediti.

La mostra presenta una sessantina di opere emblematiche realizzate da una trentina di artisti, più un corpus di pubblicazioni. Il percorso tematico si articola attorno a quattro metodi propri del concettualismo: linguaggio, serialità, identità e programma.

CURATELA

Alexandre Quoi
Storico dell’arte e docente universitario presso AMU-CNRS, UMR TELEMME

ARTISTI PRESENTATI

Eleanor Antin, Terry Atkinson, Michael Baldwin, Ian Burn, John Baldessari, Robert Barry, Bernd et Hilla Becher, Marcel Broodthaers, stanley brouwn, Alighiero Boetti, Victor Burgin, Hanne Darboven, VALIE EXPORT, Dan Graham, Douglas Huebler, Yves Klein, On Kawara, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, François Morellet, Olivier Mosset, Tania Mouraud, Bruce Nauman, Roman Opalka, Mel Ramsden, Ed Ruscha, Claude Rutault, Philippe Thomas, Niele Toroni, Bernar Venet

''Nell'arte concettuale, l’aspetto più importante del lavoro consiste nell’idea o concetto. Quando un artista usa una forma concettuale di arte, significa che tutto è stabilito preliminarmente e che l’esecuzione è pura formalità. L’idea diventa una macchina fabbrica-arte''.
Sol LeWitt, ''Paragrafi sull’arte concettuale'', 1967.

UNA SESSANTINA DI OPERE EMBLEMATICHE

UNA TRENTINA DI ARTISTI INTERNAZIONALI